Nei diversi Paesi in cui opera, Senzaconfini presta grande attenzione all’ambito sanitario, uno dei più concreti ambiti in cui si può intervenire e cercare di cambiare la situazione (o almeno salvare più vite possibili).

Per quanto riguarda gli interventi in Repubblica Centrafricana, Senzaconfini si è fermato in Camerun,nel quartiere di Ekiè a Yaoundè, dove ha realizzato un ambulatorio rivolto in particolare alle donne e ai bambini e dove supporta l’Ospedale di Bimbo con l’invio periodico di  medicinali.

L’ospedale in questione è il Petit  Hôpital de St. Pierre Célestin V, fondato nel 2009, che si trova all’interno del monastero delle Benedettine Celestine.

Qui, dopo aver valutato la situazione sanitaria locale, si è deciso di rivolgere una particolare attenzione ai bimbi affetti da drepanocitosi o anemia falciforme: una malformazione della Hb ereditaria, che in RCA, pur avendo una forte incidenza, non è classificata tra le priorità di sanità pubblica, e quindi non è a carico dal sistema sanitario locale. Si tratta di una patologia altamente invalidante, che comporta deformazioni del cranio, ostiolite, complicazioni cardio polmonari, crisi vaso occlusive.

La mortalità è elevata: nessuno supera i diciotto anni.

La situazione difficile e la crisi economica e politica rendono, però, quasi impossibile la reperibilità dei farmaci nel Paese: tutto deve essere acquistato in Italia o in Francia (qui un po’ meno causa il costo eccessivo). I pochi farmaci circolanti nel paese sono quasi sempre di origine dubbiosa: da un test è risultato che nessuno dei lotti di provenienza nigeriana e indiana rispettavano il peso molecolare indicato sulla confezione e l’efficacia del prodotto  è dunque risultata nulla.

Anche grazie al supporto di Senzaconfini, che invia periodicamente i medicinali necessari all’ospedale, sono stati finora presi in carico 240 bambini, di un’età compresa tra i trenta giorni e i diciotto anni.

La situazione è grave e il da fare è tanto. Senzaconfini continua ad essere dalla parte degli ultimi. E tu?