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La prima cosa che ti colpisce quando arrivi in Perù è il colore!

I colori del mercato, i colori dei vestiti delle donne, i colori delle copertine in cui portano i bambini sulle spalle…Colori che non nascondono gli sguardi tristi di queste donne, i volti sofferenti e vissuti in cui le rughe sono segnate innanzi tempo dalla fatica del vivere, giorno dopo giorno, la miseria dalla quale vorrebbero strappare i loro figli.

Miseria, abbandono, violenza sono declinazioni della vita quotidiana.

Dai loro racconti spesso traspare tutta la lotta che devono sostenere: per difendersi dai soprusi e dagli stupri, anche familiari, per poter portare a termine gravidanze mai desiderate, per affrontare parti al limite della sopravvivenza, per crescere bambini in solitudine quando, ancora bambine, non hanno mai conosciuto la tenerezza di essere figlie.

Jacqueline è una mamma bambina.
A 16 anni, dopo una storia di violenze domestiche, scopre con terrore di aspettare un figlio. Il terrore nasce da una certezza: dovrà cavarsela da sola! Attorno a lei ruotano: una famiglia degradata, un sistema sanitario e un tessuto sociale inesistenti, una prospettiva di vita, per lei e per il bambino, contrassegnate dall’emarginazione e dalla precarietà. 

La disperazione la porta da Padre Osvaldo,
da tutti conosciuto a Huanuco come persona sempre pronta ad accogliere e ad offrire una possibilità concreta di aiuto. Padre Osvaldo porta Jacqueline alla Casa di Santa Rosa, da sempre sostenuta da Senzaconfini. Qui, molte donne e bambini trovano rifugio… e vita!

Senzaconfini abbraccia la missione di Padre Osvaldo, nel dare opportunità anche lavorative a queste giovani mamme, e rafforza il proprio impegno di adozioni di mamme.

Si avvicina la festa della mamma… lasciati coinvolgere in questo progetto di speranza!

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