L’intervista
Diamo avvio ad una nuova rubrica che attraverso interviste ai diversi protagonisti dell’avventura di Senzaconfini faccia conoscere a chi legge la loro storia nel volontario cammino di solidarietà, che sicuramente per ognuno di loro ha significato un allargamento del proprio orizzonte.
Parliamo con Caterina che, con il marito Angelo Verga, ha trovato la strada per una non egoistica solitudine.
Caterina, quali sono le ragioni del volontariato e, nel vostro caso, del volontariato “di coppia”? La convinzione che ognuno di noi può e deve fare qualcosa a favore di chi non ha niente era presente in noi fin da ragazzi e si è rafforzata poi nella nostra unione. In un mondo globale, non si può più pensare ad uno sviluppo che non sia planetario e, nell’impegno di coppia, abbiamo sentito la necessità di un progetto condiviso, all’interno e oltre il confine del grande progetto che è la famiglia. L’apertura all’altro, specialmente a chi ha più bisogno, non fa rimanere l’amore chiuso ma lo fa crescere, moltiplicandolo per le diverse persone che incontriamo.
Come nasce l’avventura di Senzaconfini?
Nasce come risposta! Alla nostra speranza di rendere la giustizia e la fraternità un fatto concreto e alla speranza degli uomini e delle donne, che vivono la povertà e l’emarginazione, di trovare solidarietà. Una risposta scaturita dal vissuto e dal profondo! Da sempre la nostra unione è stata caratterizzata dall’attenzione ai più bisognosi. L’emergenza del terremoto in Irpinia è stata per Angelo la grande occasione per concretizzare un suo primo significativo intervento di solidarietà. Sarajevo e l’inizio della ricostruzione post guerra hanno, poi, consolidato il suo spirito altruistico, e confermato la sua capacità organizzativa nell’emergenza.
Ma è nel Novembre del 1993 che Angelo sente di essere chiamato in prima persona a dare una risposta ancora più incisiva quando un Vescovo italiano, missionario in Perù, rivolge, al gruppo in cui operavamo, una richiesta di aiuto. Angelo condivide con me la sua determinata volontà di rendersi utile, aldilà di ogni confine geografico, culturale, religioso e sociale, chiedendomi di costruire, su questo, un progetto comune. La mia, immediata ed entusiastica risposta, segna l’avvio della nostra avventura di coppia in Perù …
C’è stato un episodio o un incontro speciale?
L’incontro, e poi l’amicizia con il sacerdote salesiano, Mons. Ermanno Artale, Vescovo di Huanuco, in Perù, ha fatto sì che il nostro impegno diventasse sempre più concreto. Lui per primo ci ha parlato delle diverse urgenze e necessità della realtà peruviana e ci ha invitato a conoscere questo Paese. Così, nel 1994, Angelo, mettendo a disposizione la sua professionalità e la sua ampia rete di amicizie, organizza il primo viaggio a Huanuco, dove porta, con la strumentazione per allestire un laboratorio di analisi e un ambulatorio medico, che rende subito operativi, un importante progetto per la salute di una popolazione ai margini della società.
Da questo momento, i viaggi diventano missione: dedichiamo anche le ferie estive a realizzare il progetto di offrire cure mediche e assistenza sanitaria gratuite ai tanti poveri della Regione. È un successo! Grazie all’aiuto anche di tanti piccoli donatori, nostri amici, il progetto sanitario cresce di anno in anno, diventando un vero e proprio poliambulatorio, oggi il Centro Medico” Ermanno Artale”, in ricordo di questa persona speciale che ci ha aperto il cammino ad una vita di costante impegno solidale.
In questo periodo è fondamentale l’aiuto della Croce Rossa Italiana che ci conosce e crede in noi e, oltre a regalarci grandi quantità di medicinali, finanzia un nuovo progetto sanitario nella selva amazzonica peruviana: trasformare una vecchia scuola di Uchiza in un piccolo centro medico. Con il passare del tempo, gli impegni diventano più numerosi… e, il 29 Maggio del 2001, nasce Senzaconfini Onlus.
Come è cresciuta l’Associazione con gli anni?
Dal 2001 in poi, i Progetti pensati e realizzati dall’Associazione sono cresciuti, fino ad arrivare ad oggi. Attualmente Senzaconfini opera in Perù, (Huanuco, Uchiza, San Sebastian de Quera, Las Pampas), in Colombia, (Cartagena e Sibatè), e in Camerun, a Yaoundè. In ognuno di questi Paesi abbiamo individuato dei validi referenti a cui abbiamo trasferito competenze, professionalità e capacità, mettendoli in condizione di operare in autonomia ma non in solitudine! Grazie anche alla moderna tecnologia, siamo sempre presenti, comunicando con loro e supportandoli costantemente. Questa modalità operativa, oltre che rendere i nostri volontari locali protagonisti della crescita del loro Paese, ha permesso di portare avanti le diverse azioni progettuali divenute, nel tempo, apprezzati modelli di autosviluppo sostenibile.
Come sapete, al momento siamo particolarmente impegnati a Huanuco nella costruzione del Centro Ambulatoriale Ospedaliero. Ad oggi sono stati realizzati, e sono operativi, i moduli di medicina d’urgenza, medicina generale, ginecologia e pediatria, centro diagnostico. Ma non ci vogliamo fermare qui. Angelo con Franco, colonna portante nonché co-fondatore dell’Associazione, ripartiranno il 25 Aprile, per dare l’avvio ai lavori del secondo lotto del Centro. In particolare, è prevista la costruzione di altri cinque moduli: ortopedia; odontoiatria, oculistica e dermatologia; farmacia e uffici amministrativi; casa di accoglienza per malati e foresteria.
L’avventura continua anche grazie a Lidia e Franco, a Rosalba e Andrea, a Liana, a Faustina, a Clara, a Giorgio, a Vera, a Fabio, a Janet, ad Anna e Nevio, a Rosa, a Luisa, a Claudio, a Lucilla, a Wilgen, a Efraim, ad Alex e a quanti hanno fatto diventare la nostra una famiglia Senzaconfini pronta ad accogliere chiunque di voi voglia farne parte per essere protagonista di questa nostra storia.